Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge si intende porre all'attenzione del Parlamento il problema, sempre attuale, degli indennizzi agli esuli italiani che, alla fine della seconda guerra mondiale, con la cessione alla Jugoslavia delle terre dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, furono costretti a un vero e proprio esodo dai luoghi che avevano abitato per secoli, abbandonando tutte le loro proprietà.
      Da quegli eventi è trascorso oltre mezzo secolo, e da oltre mezzo secolo la gran parte degli esuli residenti in Italia attende ancora un equo indennizzo per i propri beni andati perduti, usati dall'Italia quale risarcimento alla Jugoslavia per i danni di guerra.
      Il problema degli indennizzi, infatti, è stato più volte sollevato; spesso vi sono stati da parte dei governi altisonanti promesse e impegni di soluzione mai seguiti da azioni legislative concrete. Con la presente proposta di legge si vuole colmare questa grave mancanza morale e materiale, individuando uno strumento che consenta di superare le problematiche che finora hanno impedito di stanziare nel bilancio dello Stato adeguate somme da destinare agli indennizzi per gli esuli istriani, fiumani e dalmati. Indennizzi che complessivamente ammontano a oltre 2,5 miliardi di euro.
      Lo strumento finanziario si sostanzia in quello comunemente noto come «otto per mille».
      Dal 1985, anno della sua istituzione, lo strumento dell'otto per mille ha trovato applicazione nei campi più disparati. Nato in attuazione dei nuovi accordi fra lo Stato

 

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italiano e la Chiesa cattolica per il sostentamento del clero, la sua sfera di applicazione si è allargata negli anni, ricomprendendo, oltre alle altre confessioni presenti in Italia, interventi statali straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali.
      La presente proposta di legge prevede quindi la destinazione di una quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche all'indennizzo per gli esuli istriani, fiumani e dalmati: le somme destinate a tale finalità verrebbero accreditate su un apposito Fondo istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, sul quale confluirebbero anche somme stanziate annualmente dallo Stato, così da integrare l'entità degli indennizzi dovuti.
      È evidente che una soluzione del genere, rendendo parte attiva il contribuente, stimolerebbe i cittadini italiani, sia quelli allontanati dalle terre cedute (e i loro figli e parenti) sia coloro che sono sensibili a questa problematica, a destinare una quota predefinita delle tasse da loro comunque pagate alla soluzione di questo cinquantennale problema.
      Parallelamente, lo Stato avrebbe a disposizione uno strumento concreto per dare finalmente una risposta veloce e definitiva alle aspettative degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Si auspica pertanto una rapida approvazione della presente proposta di legge.
 

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